Si pubblicano in questa pagina alcuni dei progetti didattici ispirati alle vite dei Giusti e alle tematiche culturali, politiche e sociali sollevate dalle loro vicende, promossi dal DECS nell'ambito dell'insegnamento della Storia e dell'Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia, in collaborazione con il Dipartimento Formazione e Apprendimento della SUPSI, gli esperti di materia per la Scuola dell'obbligo e il Centro di Risorse Didattiche e Digitali di Bellinzona.


1. Federica Spitzer e Helga Weissova: il dovere di essere testimoni

Autrice: Paola Reggiani, docente di Storia nella Scuola media di Chiasso



Il progetto si pone l’obiettivo di mostrare agli allievi il valore della testimonianza, non solo evidenziando l’importanza dell’oggetto della memoria, ma pure sottolineando con forza il ruolo fondamentale svolto dal testimone.


Il percorso didattico intende approfondire la figura di Federica Spitzer e di Helga Weissowa, entrambe deportate giovani al Lager di Theresenstadt. La vita di Federica Spizer è analizzagta attraverso la lettura e la riduzione multimediale della sua autobiografia Anni perduti. Dal Lager verso la libertà (Armando Dadò, 2000). Di Helga Weissova sono invece esposti in una mostra i disegni da lei realizzati a Terezin: le allieve e gli allievi svolgono il ruolo di guida durante le visite, prendendo spunto dal progetto Apprendisti Ciceroni elaborato da Fai Swiss.


In una prima fase, gli allievi avvicinano la figura di Federica Spitzer recuperando i contenuti di un progetto “Muri di coraggio. La resistenza e il coraggio civile dal Novecento ad oggi”, svolto nella stessa Scuola media di Chiasso nell’anno scolastico 2019-2020 vincitore del Premio della Fondazione Spitzer. Ulteriori approfondimenti sulla biografia della testimone si basano sulla lettura dei primi capitoli del libro di Federica Spitzer e sulla visione dell’intervista da lei concessa nel 2002 a Guido Ferrari per la trasmissione RSI "Falò", nonché sulla libera navigazione nelle pagine dedicate alla Spitzer su questo stesso sito.


In una seconda fase, ogni alunno produce una sintesi audio corredata da immagini (video-narrazione) di un capitolo del libro. Le singole video-narrazioni vengono poi compilate per produrre un prodotto multimediale che costituisce la sintesi completa del libro, basata sull’interpretazione della classe.


In una terza fase, approfittando della scoperta del sito fatta in rete durante gli approfondimenti sulla biografia di Federica Spitzer, la docente prende contatto con l’Associazione culturale Pro Forma Memoria di Carpi che custodisce i disegni di Helga Weissova realizzati nel ghetto di Terezìn e che gestisce la mostra "Helga, disegna ciò che vedi".
Grazie al sostegno del Comune di Chiasso, della Fondazione Spitzer e dell’AGE di Chiasso si trovano i fondi per allestire la mostra nella Sala “Diego Chiesa” del comune di Chiasso nel mese di maggio 2021.
Gli allievi volontari delle tre classi di quarta della Scuola media di Chiasso (complessivamente 20 su 60) fanno da guida alla mostra, spiegando ai visitatori i pannelli introduttivi delle nove sezioni di cui è composta l’esposizione, soffermandosi sui disegni di Helga realizzati nei tre anni di internamento nel ghetto di Terezìn a partire dai suoi 12 anni.



2. La Gioventù dibatte sull’opposizione a un governo in carica (partendo da Guido Rivoir)

Autrice: Enrica Dadò, docente di Storia nella Scuola media di Biasca



Il progetto si pone l’obiettivo di far riflettere, prendendo spunto dall’azione svolta da Guido Rivoir in Ticino e utilizzando la metodologia del progetto “La Gioventù dibatte”, sulla legittimittà e sui mezzi di una possibile opposizione a un governo in carica.


Il percorso didattico si fonda sugli approfondimenti attorno alla figura di Guido Rivoir e all’azione "Posti Liberi", grazie ai quali gli allievi comprendono la natura delle relazioni di conflitto e di lotta tra gruppi sociali.


Nella prima fase, la docente introduce gli allievi alla visione del film "No, i colori dell’arcobaleno" di Pablo Larrain (2012), sul referendum indetto in Cile nel 1988 per determinare se il popolo volesse conferire ad Augusto Pinochet un ulteriore mandato di otto anni come presidente della Repubblica, mettendo in relazione tale evento con l’operato di Guido Rivoir in Ticino. Al termine della visione del film viene posta la domanda chiusa per il lancio della preparazione al dibattito: «È lecito opporsi ad un governo legittimamente in carica?», a seguito della quale gli allievi raccolgono idee ed esempi per argomentare sia la risposta per il no sia quella per il sì.


Nella seconda fase, gli allievi dibattono la questione posta basandosi sul metodo di educazione alla cittadinanza La Gioventù Dibatte, metodologia che ha conosciuto ampia fortuna in ambito anglosassone, nella forma del "debate", e che viene sempre più utilizzata con profitto anche nella didattica. Tra un dibattito e l’altro, quale intercalare e rilancio, la docente, grazie alle informazioni reperibili sul sito “Le Vite dei Giusti”, presenta più nel dettaglio la persona e l’operato di Guido Rivoir.


Nella terza fase si riprendono in classe i contenuti del dibattito e si approfondisce la riflessione sull’operato di Guido Rivoir in Ticino.



3. Carlo Sommaruga e Carl Lutz tra l'incudine della politica elvetica e il martello della politica nazista (1930-45)

Autore: Pietro Bazzero, docente di Storia nella Scuola media di Bedigliora



Il progetto si pone l’obiettivo di avvicinare le allievi e gli allievi al concetto di “Giusto” attraverso la comprensione della politica d’asilo svolta dalla Svizzera durante la Seconda guerra mondiale e l’analisi delle scelte individuali di Carlo Sommaruga e di Carl Lutz.


Il percorso didattico si articola attorno a quattro temi principali:
• la politica svizzera rispetto all’immigrazione (e alla diversità)
• la politica persecutoria e discriminatoria nazista
• l’azione di Carlo Sommaruga verso i perseguitati, non allineata alla politica elvetica
• l’azione di Carl Lutz verso i perseguitati, non allineata alla politica elvetica


L’interrogativo di ricerca iniziale posto agli studenti è il seguente: esiste una differenza tra sfera politica ed azione/percezione individuale in un contesto critico quale quello della Seconda Guerra mondiale? Rispondendo a questa domanda, il percorso vuole portare i ragazzi a capire l’origine della Dichiarazione dei diritti umani, sottolineando come durante la Seconda Guerra mondiale si sia giunti alla massima espressione di disprezzo verso il valore della vita, nella sua declinazione persecutoria, ma anche mostrando come singoli individui abbiano comunque avuto il coraggio di opporsi, salvaguardando così la propria e l’altrui umanità, all’azione politica dei poteri costituiti, pur rischiando la propria vita.


In una prima fase gli allievi si confrontano a vari documenti inerenti alla politica nazista e alla politica elvetica, come pure a lettere e testimonianze di Carlo Sommaruga e Carl Lutz. Essi sono chiamati a raggruppare per tema i documenti e ad inserirli in ordine cronologico su una prima linea del tempo appositamente pensata. Le parti dedicate a Carlo Sommaruga e a Carl Lutz sono a loro volta suddivise in tre sezioni che rispecchiano le tre caratteristiche legate alla definizione di Giusto (aiutare chiunque senza alcun guadagno, rischiando la propria vita, spinto solo da personali valori morali). Gli allievi hanno il compito di specificare per ogni documento quali aspetti della definizione vengono espressi dai singoli documenti.


In una seconda fase gli allievi sono chiamati a inserire in una seconda linea del tempo, sempre in ordine cronologico, tutti i documenti inerenti al tema specifico. La lettura e l’organizzazione dei documenti lungo la linea del tempo permettono di cogliere in modo più ampio i vari aspetti della politica elvetica e di quella nazista (dalle origini al periodo della Seconda Guerra mondiale, nella loro evoluzione) come pure l’importanza dell’azione di Carlo Sommaruga e Carl Lutz che si sono scontrati con la realtà di Roma e Budapest, ma anche con il pensiero delle personalità politiche elvetiche di riferimento.


In una terza fase, gli allievi producono con Microsoft PowerPoint un’ultima linea del tempo sui quattro temi (la politica svizzera, la politica nazista, l’azione di Carlo Sommaruga, l’azione di Carl Lutz), integrando all’interno delle singole slides i documenti di riferimento.


A conclusione del lavoro, riprendendo le domande iniziali, gli studenti sono chiamati a riflettere sull’attualità dell’immigrazione dall’Africa del nord verso l’Italia attraverso il caso della scelta individuale fatta da Carola Rackete, capitana della nave Sea Watch, che ha sfidato le leggi italiane per portare in salvo gli emigrati che ha raccolto nelle acque internazionali del Mediterraneo.



4. I diritti dei bambini e Marietta Crivelli Torricelli

Autrice: Valentina Osmetti, docente di Storia nella Scuola media di Bellinzona 1



Il progetto si pone l’obiettivo di avvicinare le allieve e gli allievi al tema dei diritti dell’infanzia sia nel suo percorso storico sia nella situazione presente. All’inizio del percorso è richiesto agli alunni di formulare delle ipotesi a fronte della domanda “Chi dovrebbe fare qualcosa per migliorare questa situazione?”. L’esempio di Marietta Crivelli Torricelli, che si è prodigata per migliorare la condizione dell’infanzia in Ticino agli inizi del XX secolo, permette di affrontare il tema della responsabilità individuale e sociale nel miglioramento delle condizioni e dei diritti dell’infanzia.


Il percorso didattico si articola in base a una sequenza costituita di tre tappe:
• Introduzione al concetto dei Diritti dell’infanzia
• Approfondimenti di alcuni temi legati all’infanzia e ai suoi diritti
• Allestimento di un artefatto che sintetizzi i contenuti degli approfondimenti tematici


Nella prima fase, per introdurre il tema dell’infanzia nella pianificazione di seconda media, l’insegnante svolge una breve unità didattica dal titolo I bambini nel Medioevo, grazie alla quale gli allievi vengono a conoscenza delle condizioni in cui crescevano i bambini, quali attività svolgevano e quali cure venivano loro riservate durante il periodo storico preso in esame. Gli allievi elaborano delle mappe concettuali nelle quali vengono riassunti i contenuti del percorso affrontato in plenaria.


Nella seconda fase, vengono proiettate delle immagini e un filmato relativi ai temi dell’istruzione, dell’alimentazione, dello sfruttamento minorile, della mortalità infantile e dei bambini-soldato. In seguito, si chiede agli allievi di esplicitare le tematiche sollevate e le proprie sensazioni ed emozioni connesse alla visione, in modo da far emergere il concetto dei Diritti dell’infanzia e alcune questioni fondamentali ad esso connesse.


Nella terza fase, gli allievi lavorano a gruppi su dossier relativi a una tematica connessa ai bambini e i loro diritti: l’alimentazione, l’istruzione, lo sfruttamento minorile, i bambini nel Ticino di fine ‘800-inizio ‘900 e la storia dei diritti dell’infanzia. Grazie ad alcune domande-guida, gli allievi identificano gli aspetti significativi del tema che stanno analizzando, organizzano la suddivisione del lavoro all’interno del gruppo e, tramite un portavoce, presentano al resto della classe i risultati del lavoro di scoperta.


Nella quarta fase, la docente presenta in plenaria il concetto di Giusto e di responsabilità individuale (scheda didattica), facendo riferimento alla Carta delle responsabilità elaborata in seno alla fondazione Gariwo nel 2017. Mediante una cartina che mostra lo stato nel 2018 dei diritti dell’infanzia nel mondo, gli allievi prendono coscienza di quanto lavoro ci sia ancora da fare. In questo contesto viene presentata la figura di Marietta Crivelli Torricelli, che gli allievi hanno modo ora di identificare come Giusta poiché ha posto in secondo piano la propria vita per dedicarsi ai bisognosi (nel caso del percorso proposto, i bambini).
In questa fase ai cinque gruppi formati in precedenza, si aggiunge un sesto, dedicato al nuovo tema emerso, quello dei Giusti, della responsabilità individuale e della figura di Marietta Crivelli Torricelli. In una classe ciascun gruppo realizza una presentazione con Microsoft PowerPoint relativa al tema assegnato, corredata da un testo di presentazione da registrare in modo da creare una video-narrazione. Un’altra classe realizza invece dei cartelloni che illustrano i temi assegnati. Una volta terminato il lavoro, la classe ha modo di assistere alla presentazione PowerPoint e, rispettivamente, visionare i cartelloni.



5. L'assicurazione maternità all'interno dello stato sociale

Autrice: Sara Degliesposti, docente di Storia nella Scuola media di Agno



Il progetto si pone l’obiettivo di far riflettere, a partire dalle iniziative di Marietta Crivelli Torricelli all’inizio del XX secolo, sia sull’introduzione e la costruzione dello Stato sociale sia sui rapporti di genere all’interno della società.


Il percorso didattico si articola attorno ai seguenti temi principali:
• il ruolo della donna nella società svizzera odierna in relazione al concetto di maternità
• il concetto di Stato sociale
• Marietta Crivelli Torricelli e le sue iniziative a favore delle figure più fragili della società
• L’evoluzione dell’assicurazione maternità in Svizzera


In una prima fase, presentando la classica divisione dei ruoli proposti dalla famiglia tradizionale, gli allievi vengono dapprima introdotti al concetto di “maternità”. In seguito, essi sono chiamati a esprimere le loro posizioni in merito all’iniziativa «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia» sottoposta a votazione al popolo svizzero il 27 settembre del 2020. Lo scopo è di raccogliere le loro impressioni, che andranno riprese alla fine del percorso per verificare se sono cambiate oppure no (scheda della prima attività didattica).


In una seconda fase gli studenti vengono introdotti al concetto di Stato sociale. Sulla base di alcune determinate situazioni personali (disoccupazione, malattia, maternità e servizio militare), gli allievi vengono messi a confronto con le politiche sociali in vigore in Ticino dalla fine XVIII secolo e oggi (scheda della seconda attività didattica).


Nella terza fase viene introdotta la figura di Marietta Crivelli Torricelli come motore, a inizio Novecento, di una serie di iniziative che vanno in aiuto delle figure più fragili della società, in anticipo sull’intervento dello Stato (scheda della terza attività didattica). Per approfondire l’importanza di queste iniziative viene proposta un’attività che porta gli allievi a ricostruire il percorso dell’assicurazione maternità in Svizzera, incentivando la riflessione sul significato di questa assicurazione, sul concetto di maternità come questione sociale e non di genere, nonché sull’importanza di figure come Marietta Crivelli Torricelli per lo sviluppo di un cambiamento sociale e politico (scheda della quarta attività didattica). Il risultato di questa attività è una linea del tempo costruita da ogni gruppo di allievi a partire da un set di carte, mediante l’utilizzo di un applicativo digitale della piattaforma Moodle in dotazione alla sede scolastica.


In fase di conclusione, gli studenti sono chiamati di nuovo a riflettere sulle loro posizioni in merito all’iniziativa per il congedo paternità, valutando se l’opinione iniziale si sia modificata dopo aver concluso il percorso didattico.

Torna indietro

Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

Torna indietro

Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

Torna indietro

Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

Torna indietro

Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

Torna indietro

Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

Torna indietro