«Nessuno è uscito dal Lager così come vi era entrato. Portammo con noi nella nostra nuova vita ferite fisiche e psichiche. Eppure, se ripenso a tutto quanto ho vissuto di spaventoso, qualcosa di positivo mi è rimasto, malgrado le circostanze contrarie ad ogni dignità della persona; in una situazione di stress continuo e di enormi pressioni, molti di noi fecero grandi cose. Si cresce interiormente, si diventa più forti e si impara una volta per tutte a distinguere ciò che è importante da ciò che non conta. E chi, come me, ebbe la grazia di incontrare la bontà umana e vera camerateria – come soltanto in una simile circostanza è possibile sperimentare – porta con sé per sempre un vero tesoro nella memoria» (Federica Spitzer, “Anni perduti”, 139)
![](https://levitedeigiusti.ch/wp/wp-content/uploads/2019/03/Spitzer008a.jpg)
La via di Lugano, nel quartiere di Breganzona, dedicata nel 2016 alla memoria di Federica Spitzer.
Intervista di Guido Ferrari a Federica Spitzer, nell’ambito della trasmissione «Falò» (RSI) andata in onda il 28 marzo 2002.
Questo servizio di Paola Ceresetti andò in onda il primo aprile 1997 al «Telegiornale» (RSI).