«L’immatura vedovanza non le fiaccò il sentimento del dovere, ma lo elevò con una potenza virile e le grandi energie latenti nella donna si esplicarono» (“La mamma dei poveri”, Corriere del Ticino, 23 giugno 1923)
Ponziano Loverini, “Ritratto di Beniamino Crivelli”, 1879, olio su tela (Museo d’arte della Svizzera italiana, Collezione Città di Lugano).
Ponziano Loverini, “Ritratto di Marietta Crivelli Torricelli detta la madre dei poveri”, 1879, olio su tela (Museo d’arte della Svizzera italiana, Collezione Città di Lugano).
Nel 1876, all’età di 23 anni, Marietta Torricelli sposò l’ingegnere Beniamino Crivelli di Lugano, da cui ebbe due figli: Carlo (1877-1929) e Armida (1879-1938). La seconda si sarebbe sposata nel 1901 con Cornelio Sommaruga Sr (1872-1929), padre di Carlo, pure ricordato nel Giardino dei Giusti di Lugano. Il matrimonio di Marietta, già rimasta orfana in tenera età, durò soltanto quattro anni per la prematura scomparsa del marito, più anziano di una ventina d’anni. La duplice condizione di orfana e di vedova, unita a una discreta capacità finanziaria, fu uno degli stimoli a fare del bene occupandosi del prossimo e di chi era maggiormente in difficoltà.
Pagina del Registro di Popolazione del Comune di Lugano con relativa al nucleo familiare di Marietta Crivelli Torricelli (vedova).