Nata a Roma il 20 giugno 1905, primogenita del pediatra Francesco, negli anni che precedono il matrimonio con Carlo Sommaruga Anna Maria Valagussa aveva lavorato come infermiera della Croce Rossa Italiana. Dalle nozze nacquero sei figli, due delle quali (Nicoletta e Lavinia) morirono durante la guerra, per malattia e per un incidente domestico. Trasferitasi a Lugano nel biennio 1943-45, Anna Maria continuò ad aiutare profughi in difficoltà, ospitandoli nella propria casa e garantendo per loro. In quei mesi numerose famiglie italiane, di varia estrazione e provenienza, poterono giovarsi dell’azione congiunta dei due coniugi. Sopravvisse di molto al marito e si spense serenamente a Roma il 28 agosto 1998.

Anna Maria Valagussa con il primogenito Cornelio, ad Artimino, nel 1933 (Archivio famiglia Sommaruga).

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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