«Dopo il soggiorno di tre giorni a San Gallo ripartimmo. Il viaggio in ferrovia durò parecchie ore e arrivammo a Montreux solo nelle ore pomeridiane, dove cambiammo treno. Allorché prendemmo posto sul trenino delle Ferrovie dell’Oberland bernese che ci stavano aspettando, ecco una sorpresa: su ogni posto a sedere faceva bella mostra una mela rossa. […] Quando scendemmo dal convoglio, a Les Avants, a mille metri di quota, ci facemmo largo fra la neve fino al “Grand Hotel” che – come altri durante il periodo di guerra – era stato adibito a campo profughi» (Federica Spitzer, “Anni perduti”, 136)

Giunta a Kreuzinglen, nel Canton Turgovia, nel febbraio del 1945, Federica Spitzer fu in seguito trasferita a San Gallo, dove rimase per tre giorni, e successivamente al campo di internamento di Les Avants nel Canton Vaud.

Federica Spitzer a Les Avants nel giugno del 1945.

Costruito negli anni 1873-74, a circa mille metri di quota, il Grand-Hôtel rappresentò la struttura portante dello sviluppo turistico di Les Avants come stazione climatica a cavallo tra il XIX e XX secolo. Durante gli anni della seconda guerra mondiale, come altri alberghi in Svizzera, accolse numerosi rifugiati. Oggi ospita una scuola internazionale.

Distribuzione dei principali campi di lavoro per rifugiati (quadrati rossi) e delle principali case di internamento (quadrati verdi) in Svizzera durante la seconda guerra mondiale. Fonte: Christian Luchessa, Giubiasco.

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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