«Chi sono io? Personalmente non ha valore il saperlo. Non vale, né giova, perché è meglio che, se voi siete il vivo deserto davanti a me, io sia per voi la voce impersonale che dal deserto viene ad annunciarvi la parola di Dio. Chi sono io? Sono un uomo come voi, ma un uomo sul quale è sceso il comando del Signore: “Andate e predicate il Vangelo a ogni creatura”» (Francesco Alberti, predica radiofonica, 1 ottobre 1933)

Francesco Alberti fu consacrato sacerdote da Mons. Alfredo Peri-Morosini, amministratore apostolico del Ticino, il 17 giugno 1905. Ogni sua attività e ogni sua scelta, negli anni successivi, sarebbe stata una conseguenza di quella vocazione iniziale. Fu dapprima parroco di Bioggio (1905-17), poi insegnante al Seminario minore di Pollegio (1918-19) e al Collegio Francesco Soave di Bellinzona (1919). Dal 1920 l’attività giornalistica lo occupò in modo sempre maggiore, alla quale si aggiunse, dal 1933, la collaborazione con la neonata Radio della Svizzera italiana.

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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