«Gli scrivevano centinaia di lettere da tutte le parti. Lo ascoltavano i cattolici ed i protestanti, i confederati e gli italiani, i patrioti, i soldati che avevano fatto con lui la mobilitazione del 1914, i vicini ed i lontani, i quali tutti adoravano questa sua voce che si alzava da questo paese libero e democratico, perché egli ha sempre difeso la giustizia e la libertà» (Felice Vitali, direttore della Radio della Svizzera italiana, settembre 1939)

Edizione del “Radioprogramma” del 23 settembre 1939, dedicata alla scomparsa di don Alberti.

La Radio della Svizzera italiana (all’epoca Radio Monteceneri, dalla posizione della sua celebre antenna) iniziò le trasmissioni nel maggio del 1932 dal palazzo delle poste di Lugano e, a fronte di un successo sempre crescente, nel 1938 si trasferì nei nuovi spazi allo Studio Foce. Durante la guerra continuò il suo operato in favore della diffusione dell’italianità in Svizzera, rappresentando di fatto una delle pochi voci libere nell’Europa dominata dal nazismo. Sin dai primi anni don Francesco Alberti fu chiamato a collaborarvi quale predicatore radiofonico: dotato di una notevole capacità oratoria, si fece presto conoscere grazie ai suoi commenti del Vangelo. Alla sua scomparsa, nel settembre del 1939, i colleghi gli dedicarono un numero speciale del “Radioprogramma”.

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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