«Il campo militare di Les Avants, sopra Montreux, dove rimasi con i miei genitori per diversi mesi fu smantellato nell’agosto del 1945 e le poche centinaia di internati che vi risiedevano furono trasferiti e suddivisi in diversi campi. L’ultimo gruppo, nel quale eravamo anche noi, doveva recarsi a Lucerna. Dopo che i più ebbero lasciato il campo, risultò che cinque persone non potevano recarvisi perché a Lucerna non c’era più posto. I miei genitori, io e una coppia di anziani fummo dunque destinati a Lugano. Un vero colpo di fortuna» (Federica Spitzer, “Anni perduti”, 140)

Il lungolago di Lugano nell’immediato dopoguerra (Archivio storico di Lugano, Fondo Vincenzo Vicari).

Archivio storico di Lugano, Fondo Federica Spitzer.

«Lugano, ich lieb’ dich so sehr…» («Lugano, ti amo tantissimo…») è una composizione musicale di Federica Spitzer, per voce e pianoforte, in cui si celebrano le qualità (e alcuni stereotipi) della città sul Ceresio. Amica di musicisti e pianista lei stessa, Federica Spitzer restò sempre legatissima alla sua città di adozione. Il testo recita: «Lugano, ti amo tantissimo, / è così difficile dirti addio. / Ti ho vista in sogno per tanti anni / e adesso il sogno è diventato realtà. / Lugano, mi hai regalato giornate piene di felicità».

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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