Marietta Torricelli nacque a Lugano il 24 giugno 1853 da Giuseppe (1795-1857) e Francesca Stoppani (1819-1866). Da un precedente matrimonio del padre con Francesca Stoppa (1801-1839) erano nati i suoi sette fratelli maggiori: Giovanni (1822-1872), Lucia (1824-1871, sposata a Giuseppe Steiger), Orsola (1826, sposata a Giovanni Maraini), Francesco (1829), Giorgio (1832, avvocato, sposato con Teresa Rosa Zgraggen), Temistocle (1835, spostato a Maddalena Lurati) e Ulisse (1838). La famiglia abitava in Piazza Cioccaro, in un edificio della famiglia Torricelli che ospita attualmente il Ristorante Gabbani.

«La sottoscritta, avendo raggiunto l’età maggiorenne, notifica di avere stabilito separata economia dai propri parenti, cosicché, come discendente da famiglia patrizia, dimanda di essere inscritta nel relativo ruolo ed in attesa si rassegna delle Signorie Loro Onoratissime devotissima Marietta Torricelli fu Giuseppe» (lettera alla Municipalità di Lugano, 31 luglio 1876)

Lettera di Marietta Torricelli «Alla Lodevole Municipalità di Lugano» del 31 luglio 1876, in cui chiede si essere iscritta al Patriziato (Archivio storico della Città di Lugano).

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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