«Nella regione di Lugano e dintorni, gli alberghi adibiti a campi-profughi erano il Berner-Hof, sotto la stazione, il De la Paix e la sua dépendance Villa Savoia e il Flora, tutti e tre a Paradiso, il Diana a Cassarate, la Clinica Monte Brè a Ruvigliana, l’Hotel Boldt a Castagnola e il centro del pastore Vogt nelle vicinanze di Lugano. Non credo ve ne fossero altri» (Federica Spitzer, “Anni perduti”, 141)
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L’Hôtel de la Paix di Lugano in un’immagine precedente la guerra. Federica Spitzer e i suoi genitori vi furono accolti nel 1945.
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Il Kurhaus di Ruvigliana sul Monte Brè, pure trasformato in campo di accoglienza per profughi negli ultimi mesi di guerra.