Dopo 21 anni di potere ininterrotto, nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1943 il Gran Consiglio del governo fascista mise per la prima volta in minoranza Benito Mussolini, costringendolo a rassegnare le dimissioni. L’incarico di formare un nuovo governo passò all’anziano maresciallo Badoglio. La notizia fece presto il giro del mondo e si guadagnò la prima pagina di tutti i quotidiani.

La prima pagina del quotidiano ticinese «Popolo e Libertà» del 26 luglio 1943.

«Uscendo da Roma si ha l’impressione della guerra che sta per arrivare. Sbarramenti con sassi, tronchi, cannoni mitragliatori guardati tutti dai soldati italiani: qui purtroppo ora cominciano a circolare nuovamente con tono sempre uguale i tedeschi. C’è chi dice che Roma è assediata da battaglioni tedeschi che ad un dato momento con vari militi volevano marciare su Roma per liberare Mussolini: questi, dopo vari domicili a Roma, sta ora all’isola di Ponza…» (Carlo ad Anna Maria, 8 agosto 1943)

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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