«Quando non sarò più fra voi, ognuno potrà attingere a quei ricordi che abbiamo accumulato insieme, la voce interiore che ascolterete sarà la nostra storia, e voi giovani sarete tanto più ricchi, se potrete attingere senza riserve a quel serbatoio incomparabile che è il passato. […] che i vostri figli, ormai adulti, sentano aleggiare attorno a loro quest’atmosfera e ne prendano esempio» (Anna Maria Valagussa, testamento spirituale, febbraio 1996)

Anna Maria Valagussa con i figli, nella casa di famiglia sul Monte Ceneri, nell’estate del 1941.

«L’aridezza del mondo ci porta a questo, il correre continuo, e non avere il tempo di pensare le migrazioni e le immigrazioni. Dove ha l’uomo di oggi la sua dimora? Là dove lungamente ha vissuto, dove si sente a suo agio, dove il clima gli è favorevole, dove non ha nostalgia, dove non ha difficoltà di linguaggio e di cultura, dove vive e dove ama…» (Anna Maria Valagussa, lettera alla nipote Lavinia Sommaruga, marzo 1996)

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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